APE Sociale e Opzione Donna confermati, Quota 103 potrebbe essere sostituita da Quota 41. Nuove proposte sulla previdenza complementare.
Il governo sta valutando diversi interventi significativi sulla previdenza sociale, con APE Sociale e Opzione Donna confermate. Tuttavia, Quota 103 potrebbe essere sostituita da Quota 41, che prevede il ricalcolo interamente contributivo, a causa della bassa adesione registrata dopo le modifiche dell’anno scorso. La manovra potrebbe includere solo piccoli aggiustamenti per ridurre le uscite, ma altre novità sono all’orizzonte.
Un possibile intervento riguarda la previdenza complementare, sollecitato dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. La proposta prevede di rendere obbligatorio il versamento di una parte del TFR ai fondi pensione e di rendere cumulabile il secondo pilastro con il primo per l’uscita dal lavoro con pensione contributiva. Inoltre, si discute l’ipotesi di incentivi per premiare chi decide di restare al lavoro più a lungo, con una nuova versione del “bonus Maroni” destinato a coloro che continuano a lavorare fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria (67 anni e almeno 20 anni di contributi).
Nel dettaglio, l’APE Sociale dovrebbe continuare a supportare i lavoratori in difficoltà (disoccupati, caregiver, invalidi con almeno 30 anni di contributi, o impiegati in attività usuranti con almeno 36 anni di contributi) con un anticipo pensionistico a partire dai 63 anni e cinque mesi. Tuttavia, le certificazioni sono crollate nel primo trimestre del 2024, e la misura potrebbe essere prorogata nonostante un possibile incremento nei prossimi mesi.
Per Opzione Donna, c’è stato un notevole calo delle richieste: solo 1.700 domande nel primo trimestre 2024 rispetto alle oltre 5.300 dello stesso periodo dell’anno precedente. Le modifiche hanno alzato l’età per uscire con 35 anni di contributi a 61 anni, con una possibile riduzione di un anno per ciascun figlio fino a un massimo di due anni, e una finestra mobile.
Quota 41, sostenuta dalla Lega, propone una pensione anticipata senza limiti di età, ricalcolando l’assegno con il sistema contributivo. Questa misura è finanziariamente sostenibile nel lungo termine ma potrebbe risultare onerosa nel breve periodo a causa dei pagamenti immediati delle pensioni. Le adesioni a Quota 103 con ricalcolo contributivo sono state molto basse, ma potrebbero aumentare con l’allungamento della finestra mobile. Per i pensionandi con il sistema misto, la perdita dell’assegno sarebbe circa il 15%.
Infine, la proposta di TFR nei fondi pensione mira a obbligare il versamento di una parte del TFR per incrementare l’assegno futuro. Tuttavia, è previsto il cumulo dei contributi nella previdenza obbligatoria e complementare per l’uscita anticipata di tre anni rispetto all’età di vecchiaia nel sistema contributivo.
La rivalutazione degli assegni rispetto all’inflazione per il 2024 è al momento all’1%, molto più bassa rispetto agli anni precedenti, e ulteriori strette sugli assegni alti potrebbero portare risparmi limitati.