Solo l’11% spenderà più dell’anno scorso, tra inflazione sotto controllo e ansia economica le intenzioni d’acquisto calano.
Il Black Friday si avvicina, ma l’entusiasmo per gli acquisti sembra attenuarsi. Secondo l’Osservatorio mensile di Findomestic per novembre, quasi la metà degli italiani (47%) aspetta il Black Friday per fare compere, ma la spesa rispetto all’anno scorso non aumenterà per la maggioranza: solo l’11% prevede di spendere di più, il 37% spenderà la stessa cifra e il 26% ridurrà le spese. L’evento promozionale autunnale rimane meno popolare rispetto ai saldi invernali, preferiti dal 32% degli intervistati contro l’11% che dà priorità al Black Friday. Per molti (46%), entrambi gli eventi promozionali sono importanti.
Con il Natale alle porte, oltre il 70% degli italiani si dedicherà ai regali, ma con tempi e modalità differenti: il 33% si sta già organizzando, il 39% aspetterà l’ultimo momento e quasi un italiano su tre (27%) non comprerà regali.
Le intenzioni di acquisto registrano una flessione per il secondo mese consecutivo, segnando un -7,2% rispetto a ottobre. Questo dato preoccupa, considerando che nei mesi da giugno a settembre si era registrata una crescita continua della propensione ai consumi. Tra le poche eccezioni positive c’è il mercato dell’auto usata (+5,4%), mentre le intenzioni di acquisto di auto nuove calano del 6,9%. Per i motoveicoli, invece, i dati rimangono stabili.
Nel settore tecnologico e domestico, il calo è evidente: grandi elettrodomestici (-21%), piccoli elettrodomestici (-8,8%), TV (-8,9%), PC (-11,5%) e smartphone (-15,9%). Anche il comparto dell’efficienza energetica risente della tendenza negativa, con riduzioni significative per impianti fotovoltaici (-19%), infissi (-10,8%) e ristrutturazioni (-9%).
Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic, sottolinea che “il clima di preoccupazione e il caro prezzi frenano la spinta al consumo, nonostante l’inflazione sia sotto controllo.” Tematiche come il calo del potere d’acquisto (39%), il cambiamento climatico (38%) e i conflitti globali (35%) influenzano ulteriormente le scelte degli italiani, che percepiscono il momento economico come sfavorevole. Oggi, solo il 26% ritiene che sia un buon momento per acquistare.