Italia, 7 miliardi in rinnovabili nel 2025: sfida normativa

Con un quadro normativo stabile, l’Italia potrebbe attrarre 7 miliardi di investimenti in energia rinnovabile entro il 2025.

Nel 2025, l’Italia potrebbe attirare investimenti per 7 miliardi di euro nelle energie rinnovabili, a condizione di avere un quadro normativo stabile che superi le attuali incertezze dei decreti sulle Aree Idonee e sull’Agricoltura. Questo scenario, elaborato da Verdian Power, un produttore di energia rinnovabile con sede a Barcellona e parte del fondo Nuveen Infrastructure, si basa sullo sviluppo di 6 GW di nuova capacità. Tale potenziale è stato discusso all’Energy Tech Conference 2024, co-organizzata da Verdian Power e Green Horse Advisory.

Secondo l’International Energy Agency, il mercato globale del cleantech crescerà dai 700 miliardi di dollari del 2023 a oltre 2.000 miliardi di dollari entro il 2035. L’Italia ha l’obiettivo, stabilito dal PNIEC, di raggiungere 131 GW di capacità rinnovabile entro il 2030, con una media di 8 GW annui, rispetto ai 5,8 GW realizzati nel 2022 e ai 6 GW superati nel 2023.

Il prezzo dell’elettricità in Italia è un driver importante. Jordi Francesch, direttore dell’asset management di Nuveen Clean Energy Infrastructure, ha sottolineato che i prezzi in Italia, tra 60 e 90 euro per MWh, sono più alti rispetto a Spagna e Francia (30-60 euro per MWh). Questo rende il Paese attrattivo per gli investitori, poiché richiede sia maggiori quantità di energia che prezzi più bassi per sostenere la transizione. Nonostante le difficoltà normative, la maggior parte dei progetti in pipeline potrebbe essere realizzata senza incentivi. Anche lo sviluppo dei sistemi di accumulo a batteria è promettente, con l’Italia vista come uno dei mercati più maturi per investimenti, accanto alla Germania.

Sul fronte dell’idrogeno e del nucleare, Francesch ha affermato che l’idrogeno è un’opzione non percorribile per l’Italia a causa dell’alto costo dell’elettricità e della mancanza di un mercato consolidato. Anche il nucleare è visto come una strada difficile da percorrere, richiedendo tempi lunghi e ampi investimenti. Al contrario, è prioritario puntare su tecnologie consolidate come solare, eolico, batterie e gas, con un focus sull’eolico offshore e sull’integrazione con industrie esistenti.

Il cleantech rappresenta una priorità strategica per il Paese. Secondo Carlo Montella di Green Horse Advisory, occorre facilitare l’interazione tra università, investitori e industria, garantendo che la filiera rimanga sul territorio nazionale. I sistemi di accumulo saranno centrali per ottimizzare la domanda e la produzione diffusa, anche grazie all’uso di strumenti innovativi come l’intelligenza artificiale.

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