Crisi automotive europeo: soluzioni urgenti

Crisi dell’automotive europeo: proposte concrete per contrastare la crisi e rilanciare il manifatturiero.

Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico della Lombardia e nuovo presidente dell’ARA (Automotive Regions Alliance), affronta temi cruciali per il futuro del manifatturiero europeo e riguardo la crisi dell’automotive europeo. “Il dibattito ormai non riguarda più solo l’auto elettrica, ma l’esistenza stessa dell’industria europea”, afferma Guidesi, criticando le scelte politiche eccessivamente regolatorie che hanno messo a dura prova il settore. La recente trasformazione del Green Deal in Clean Industry Deal dimostra la necessità di coniugare decarbonizzazione e sostenibilità economica.

Dal 1° gennaio, Guidesi guiderà un’alleanza di 36 regioni europee, inclusa la Baviera, con l’obiettivo di proporre soluzioni concrete per la crisi dell’auto. “Puntiamo a far sentire la voce dei territori colpiti”, spiega, partecipando al tavolo di emergenza auto della Commissione von der Leyen. Gli ultimi dati mostrano che nel 2025 la Cina supererà l’Europa nelle vendite di auto elettriche, mentre il mercato europeo rimarrà stagnante, stretto tra timori di dazi Usa e crisi economiche in Germania, Francia e Italia.

Secondo Guidesi, la chiave per salvare l’automotive europeo è un cambio di rotta immediato della Commissione: “Serve una pluralità di soluzioni tecnologiche e il finanziamento di tutte le forme di trazione”. Altrimenti, il rischio è l’invasione di auto cinesi a basso costo e la scomparsa dell’intera industria automobilistica europea. La crisi di Volkswagen e Stellantis conferma già gravi problemi, amplificati dallo stop ai motori endotermici entro il 2035.

I problemi non riguardano solo l’auto. “In cinque anni abbiamo perso la leadership su auto e chimica e ora rischiamo anche la siderurgia”, avverte Guidesi. L’industria dell’acciaio soffre per il costo elevato dell’energia e per regolamenti UE come l’ETS e il CBAM, che aumentano i costi di produzione.

Tra le proposte dell’ARA: mobilità decarbonizzata con libertà di scelta, investimenti in ricerca e sviluppo per la chimica, e misure per ridurre i costi energetici dell’acciaio. Inoltre, Guidesi sottolinea l’urgenza di investimenti massicci per l’autonomia energetica europea, inclusa l’energia nucleare, per coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale.

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