HDMI 2.2 rivoluziona il mercato con 96 Gbps, supporto 8K/16K e VR. Disponibile presto nei dispositivi consumer.
Un nuovo standard nel campo dell’elettronica di consumo è stato annunciato al CES di Las Vegas: il protocollo Hdmi 2.2, presentato dall’Hdmi Forum, promette significativi miglioramenti rispetto alla versione 2.1 introdotta nel 2017. Il punto di forza di questa nuova tecnologia è la larghezza di banda di 96 Gbps, il doppio rispetto ai cavi precedenti. Questo upgrade consente di gestire e trasmettere video in 8K e 16K ad altissima definizione, oltre a contenuti in 4K con una frequenza di aggiornamento fino a 240 Hz e, in alcune varianti, anche a 480 Hz, senza compressione del segnale. Tra le novità c’è anche il supporto a contenuti di realtà virtuale e l’introduzione del protocollo Lip (Latency Indication Protocol) per migliorare la sincronizzazione tra audio e video, particolarmente utile in configurazioni con soundbar o ricevitori video.
I cavi Hdmi 2.2 saranno riconoscibili grazie alla scritta “Ultra96” e saranno destinati inizialmente a dispositivi professionali, con una diffusione tra i prodotti consumer prevista entro 2-3 anni. Il Forum Hdmi ha inoltre anticipato che Samsung presenterà un prototipo di televisore dotato di porte Hdmi 2.2 durante il CES. Si prevede che anche le console di nuova generazione adotteranno questo standard, così come avvenne in passato con l’Hdmi 2.1 su dispositivi come Xbox Series X, Playstation 5 e i TV OLED di LG.
Per i consumatori sarà fondamentale saper distinguere i nuovi cavi, che saranno certificati tramite un ologramma e un QR Code. Scansionando il codice con la app “HDMI Cable Certification”, scaricabile da Play Store o Apple Store, sarà possibile verificare la conformità alle specifiche tecniche. Tuttavia, l’acquisto online potrebbe rendere più difficile questa verifica.
Questa corsa all’innovazione tecnologica suscita alcune perplessità, soprattutto considerando l’esempio del Wi-Fi 7, presentato anch’esso al CES ma adottato ancora da pochi dispositivi. Ad oggi, solo alcuni smartphone, notebook di fascia alta e router supportano questo standard, evidenziando un divario crescente tra lo sviluppo di nuove tecnologie e la loro effettiva implementazione da parte dei produttori.