La produzione industriale in Italia continua a scendere, con un calo significativo nel settore auto e previsioni incerte per il 2025.
I dati di novembre sulla produzione industriale in Italia continuano a evidenziare una situazione difficile. Sebbene si registri un modesto progresso mensile dello 0,3%, la manifattura cresce solo dello 0,1%. Tuttavia, il trend annuale mostra ancora segnali negativi, con una caduta tendenziale dell’1,5%, che si protrae da ormai 22 mesi consecutivi. I settori più colpiti sono stati i mezzi di trasporto, con un calo significativo del 37% nella produzione di automobili, e i macchinari, che vedono un decremento del 6,2%. La produzione manifatturiera, da gennaio a novembre, ha registrato una perdita complessiva del 3,2%, con solo due settori positivi: alimentari e apparati elettrici.
Il settore automobilistico, in particolare, continua a vivere una grave crisi, con una produzione in calo del 37% a novembre, un dato che riflette la crisi interna di Stellantis e l’uso massiccio della Cassa Integrazione. Secondo le stime della Fim-Cisl, la produzione auto potrebbe scendere a soli 283.000 veicoli in 12 mesi, un livello che non si registrava dal 1956.
A livello internazionale, la Germania continua ad avere un impatto negativo, poiché la produzione e l’export tedesco sono in calo. Nel mese di novembre, la produzione tedesca è cresciuta rispetto al mese precedente, ma segna un calo del 2,8% su base annua. Anche l’export italiano verso la Germania è in difficoltà, con una perdita di tre miliardi di euro in 11 mesi, a causa soprattutto del settore auto e dell’edilizia.
La fiducia delle imprese manifatturiere è scesa ulteriormente a dicembre, raggiungendo i minimi degli ultimi quattro anni. Le difficoltà derivano dalla debolezza della domanda e dalle prospettive di mercato incerte. Un altro dato preoccupante è la riduzione degli investimenti, che sono diminuiti di oltre un punto nel terzo trimestre 2024 rispetto al periodo precedente, con un calo del 3% su base annua. La Legge di bilancio, con le modifiche a Transizione 5.0, potrebbe portare qualche miglioramento, ma al momento il quadro rimane negativo.
Infine, il settore della meccanica strumentale continua a soffrire, con un calo stimato di oltre cinque miliardi di euro nel 2024, soprattutto a causa del mercato interno. La produzione di macchine utensili ha visto una flessione superiore al 17%. Sebbene alcuni settori, come il packaging per il food e il pharma, stiano andando meglio, l’intero comparto manifatturiero sembra destinato a chiudere l’anno con dati negativi, lasciando molte aziende in attesa di una ripresa nel 2025.