Allarme Corte UE: rischio doppio finanziamento nei fondi Pnrr

La Corte dei conti UE segnala il rischio di doppio finanziamento nel Pnrr e altri fondi, con controlli ancora inadeguati.

La Corte dei conti europea ha recentemente pubblicato un rapporto in cui mette in evidenza le problematiche legate al doppio finanziamento nell’ambito del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e altri fondi dell’Unione Europea come i fondi per la coesione e il programma Connecting Europe. La Corte ha sottolineato che esiste un rischio concreto che l’UE possa finanziare due volte lo stesso progetto, vista la sovrapposizione tra questi strumenti. Complessivamente, sono stati stanziati 648 miliardi di euro per il Pnrr, 358 miliardi per la coesione e 34 miliardi per Connecting Europe, aumentando così la possibilità di un utilizzo scorretto delle risorse.

Secondo il rapporto, i sistemi di controllo attuati dalla Commissione europea e dagli Stati membri non sono ancora sufficienti per mitigare questo rischio. Il problema nasce dal fatto che il modello di finanziamento non collegato ai costi dell’RRF, raccomandato dalla Commissione per semplificare la gestione dei fondi, comporta difficoltà nel rilevare casi di doppio finanziamento. Questo approccio, sebbene mirato a ridurre la burocrazia, non garantisce una rendicontazione trasparente e accurata dell’utilizzo dei fondi.

La semplificazione del modello di finanziamento non dovrebbe avvenire a scapito della trasparenza e della protezione degli interessi finanziari dell’UE. La Corte critica il fatto che la Commissione non abbia chiarito adeguatamente come dovrebbero funzionare i sistemi di controllo per garantire che non si verifichino casi di doppio finanziamento. Infatti, i controlli effettuati dagli Stati membri sono basati principalmente su autodichiarazioni, spesso verificate solo con metodi manuali, senza l’uso di strumenti informatici interoperabili, che faciliterebbero il controllo su larga scala.

Tra le principali raccomandazioni della Corte ci sono: adattare la definizione di doppio finanziamento alle specificità del modello di finanziamento dell’RRF, migliorare i requisiti dei controlli, creare sistemi informatici più efficienti e coordinare meglio i programmi di finanziamento. La Corte sottolinea anche che le garanzie fornite dalla Commissione in merito all’assenza di doppio finanziamento si basano su elementi probatori limitati e che la Commissione stessa non ha accesso diretto ai dettagli delle spese effettuate nei singoli Stati membri.

Infine, la Corte ha rivelato che, nonostante le lacune nel sistema di controllo, la Commissione europea ha già individuato i primi due casi sospetti di doppio finanziamento, evidenziando comunque la necessità di migliorare l’efficacia dei controlli per prevenire ulteriori episodi di utilizzo improprio dei fondi comunitari.

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