Calo ordini macchine utensili, urgente piano 5.0

Nel 2024 ordini in calo del 5,6% per le macchine utensili. Serve un nuovo piano per rilanciare l’innovazione tecnologica e il mercato interno.

Il 2024 chiude con un calo della raccolta ordini per le macchine utensili italiane, segnando una contrazione del 5,6%, evidente sia nel mercato interno sia nell’export. Questo si aggiunge a una riduzione della produzione, che ha registrato una flessione di oltre 11 punti percentuali.

Nonostante una ripresa del 33,3% nel quarto trimestre sul mercato interno, si tratta principalmente di un effetto statistico legato al confronto con lo stesso periodo del 2023, quando le attese per le agevolazioni di Transizione 5.0 avevano congelato gli investimenti, causando un crollo delle commesse di quasi il 70%. Tuttavia, in valori assoluti, l’indice rimane basso (58, base 100 nel 2021), al di sotto persino dei livelli raggiunti durante la pandemia, e rappresenta il secondo peggior risultato dal 2017.

Anche l’export non offre segnali rassicuranti, con un calo del 6,5% nel quarto trimestre rispetto all’anno precedente. Nonostante un miglioramento dell’11,4% nel periodo ottobre-dicembre, la crescita non è sufficiente a compensare le difficoltà registrate durante l’anno.

“Il risultato complessivo del 2024 è tra i peggiori degli ultimi anni,” spiega Riccardo Rosa, presidente di Ucimu, che sottolinea come il mercato estero abbia parzialmente mitigato la situazione negativa. Sebbene l’incremento a doppia cifra dell’ultimo trimestre sia un segnale incoraggiante, Rosa esprime preoccupazione per la debolezza della domanda interna e il rallentamento dell’export, aggravato da fattori di incertezza globali, come le politiche commerciali degli Stati Uniti e la recessione in Germania.

Anche la Transizione 5.0 stenta a decollare in Italia. Nonostante un incremento nelle richieste, solo 308 milioni di euro (meno del 5% dei fondi disponibili) sono stati prenotati sul portale Gse, a causa di complessità normative. Ucimu e altre associazioni sollecitano chiarimenti dal Mimit per sbloccare ulteriori investimenti.

Secondo Rosa, il 2025 sarà un anno cruciale, con la conclusione dei piani 4.0 e 5.0. Serve un nuovo piano industriale per sostenere l’innovazione tecnologica e l’introduzione di intelligenza artificiale nei sistemi produttivi, favorendo la sostituzione dei macchinari obsoleti e premiando chi investe nell’industria digitale.

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