La Cina indaga sui sussidi Ue ai latticini dopo i dazi sulle auto elettriche cinesi, accusando l’Europa di concorrenza sleale.
La Cina ha avviato un’indagine antisussidi sulle importazioni di prodotti lattiero-caseari dall’Unione europea. La decisione, annunciata dal ministero del Commercio cinese, è arrivata il giorno dopo la pubblicazione della bozza finale dei dazi compensativi decisi dalla Commissione europea contro l’importazione di veicoli elettrici prodotti in Cina. Questo nuovo capitolo nelle tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea riflette il crescente scontro tra i due blocchi economici sulle politiche commerciali e le pratiche di sussidi statali.
Secondo quanto affermato dal ministero del Commercio cinese, la Cina è determinata a difendere in modo risoluto i “diritti e gli interessi legittimi” delle proprie aziende. In una nota ufficiale, Pechino ha ribadito la sua posizione contraria ai dazi proposti dall’UE, sostenendo che l’indagine europea antisovvenzioni viola i principi fondamentali di “obiettività, equità, non discriminazione e trasparenza”. Inoltre, la Cina ha denunciato che queste misure sono incompatibili con le regole stabilite dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), accusando l’Europa di praticare una “concorrenza sleale in nome della concorrenza leale”.
Nel frattempo, la Commissione Europea ha compiuto un ulteriore passo verso l’introduzione dei dazi sulle auto elettriche cinesi, rivedendo le percentuali delle tariffe proposte per compensare i sussidi statali concessi alle case automobilistiche cinesi. Le nuove percentuali variano tra il 17% per Byd, il 19,3% per Geely e il 36,3% per Saic. Le altre aziende che hanno collaborato con l’indagine europea vedranno applicato un dazio del 21,3%, mentre per quelle che non hanno cooperato il dazio resterà al 36,3%. Questi numeri sono leggermente diversi rispetto a quelli proposti a luglio, quando Byd era al 17,4%, Geely al 19,9% e Saic al 37,6%.