Con 7,3 milioni di fan, gli esports in Italia offrono nuove opportunità di crescita per brand e operatori del settore.
Il rapporto sugli esports in Italia nel 2024, realizzato da Deloitte in collaborazione con IIDEA, evidenzia la crescita e le trasformazioni del settore, presentate alla Milan Games Week & Cartoomics. La popolazione italiana, composta da 59 milioni di persone, include 7,3 milioni di appassionati di esports, ovvero coloro che hanno seguito competizioni o tornei di videogiochi negli ultimi sei mesi. Tra questi, 3,3 milioni consumano contenuti videoludici almeno una volta a settimana, con un pubblico composto principalmente da uomini (68%) e under 45. I millennials (25-44 anni) rappresentano circa il 50% degli appassionati, seguiti dalla Gen Z (16-24 anni) che costituisce un ulteriore 19%.
Il profilo degli appassionati di esports include spesso persone impiegate, con un background in economia e commercio e provenienti da piccoli centri urbani. Il settore continua a crescere anche a livello economico: nel 2023 il mercato aveva generato un giro d’affari superiore ai 2,3 miliardi di euro. Le principali fonti di reddito degli operatori italiani derivano da pubblicità (80%), progetti di consulenza (60%), creazione di contenuti e influencer marketing (60%), oltre alla vendita di biglietti per eventi e tornei (60%).
I videogiochi più rilevanti per il mercato italiano sono League of Legends e Valorant (80%), seguiti da EA Sports FC (60%) e da Rocket League e Fortnite (40%). Le piattaforme più utilizzate per seguire gli esports sono YouTube Gaming (47%) e Twitch (43%), con una buona presenza anche di Free TV (31%) e Facebook Gaming (29%). Gli appassionati hardcore, che seguono gli esports per oltre 10 ore settimanali, spendono di più in prodotti legati al settore rispetto a qualsiasi altra tipologia di fan.
Secondo Kim Lachmann di Deloitte, il settore rappresenta un’opportunità unica per i brand grazie a un pubblico giovane, aperto alla pubblicità e con alti livelli di engagement. Thalita Malagò di IIDEA sottolinea l’importanza di adattarsi a nuovi modelli di business, sfruttando questa fase di transizione per creare condizioni favorevoli alla crescita sostenibile degli esports anche in Italia.