Raffaele Fitto conferma l’impegno per il rispetto della scadenza 2026 dei Pnrr, puntando su riforme e coesione territoriale.
Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo e commissario alla Coesione designato nel nuovo esecutivo di Ursula von der Leyen, ha sottolineato l’importanza di garantire che i fondi del Recovery Fund e dei Pnrr siano utilizzati in modo efficace. Rispondendo alle domande scritte degli eurodeputati prima delle audizioni, ha affermato che il modo migliore per farlo è aiutare gli Stati membri a rispettare i propri impegni entro il 2026. Questo, ha detto Fitto, è una “responsabilità collettiva” sia per i Paesi che per la Commissione Europea, ed è una sfida cruciale per il futuro dell’Unione.
Fitto ha promesso che, se confermato nel ruolo, si impegnerà affinché i Paesi realizzino le riforme e gli investimenti concordati nei Pnrr entro la scadenza del 2026. La Commissione Europea, ha scritto, valuterà costantemente i progressi degli Stati membri per verificare se gli obiettivi saranno raggiunti nei tempi previsti. In caso contrario, sarà necessario rivedere i piani nazionali e concentrarsi su progetti alternativi in grado di essere completati entro la fine del 2026. Fitto ha anche chiarito che i fondi non saranno erogati per quegli obiettivi che non saranno soddisfatti entro la scadenza. Questa posizione rappresenta un chiaro impegno a mantenere la scadenza, nonostante le richieste di proroghe da parte di alcune nazioni.
In un contesto politico delicato, Fitto ha mostrato grande abilità diplomatica, cercando di mantenere un equilibrio tra le varie esigenze. Sebbene possa sembrare un rifiuto netto a qualsiasi estensione dei tempi, il commissario designato si limita a ribadire quanto stabilito dalla legislazione vigente, un “esercizio di equilibrismo” che sottolinea la sua esperienza politica. Fitto ha anche fatto riferimento alle sue radici politiche nella Democrazia Cristiana, senza menzionare la sua attuale appartenenza a Fratelli d’Italia, un dettaglio che potrebbe essere volto a tranquillizzare gli eurodeputati più moderati.
Un altro aspetto centrale del mandato di Fitto riguarda la politica di coesione, un portafoglio affidatogli da von der Leyen. L’ex ministro italiano ha ribadito l’importanza di un approccio territoriale alla politica di coesione, con un forte coinvolgimento delle regioni e degli enti locali. Questo si riflette nelle sue riforme attuate in Italia, che mirano a rafforzare il presidio centrale della politica regionale, pur mantenendo una governance multilivello. La politica di coesione, ha affermato Fitto, deve essere adattabile alle sfide emergenti, come i cambiamenti climatici, la transizione digitale e le tendenze demografiche, senza perdere di vista l’inclusione sociale.