24 aziende selezionate per il programma Ipoready di Borsa Italiana, mirano alla quotazione in borsa con un focus sulla crescita e sostenibilità.
Borsa Italiana ha selezionato 24 aziende per partecipare alla seconda edizione del programma Ipoready, che inizierà il 27 gennaio e durerà sei mesi. Il programma è destinato a formare le imprese per un’eventuale quotazione in borsa, offrendo loro le conoscenze necessarie per affrontare il mercato azionario. Nonostante il rallentamento delle IPO (offerte pubbliche iniziali) nel 2023, dovuto a incertezze geopolitiche e alle difficoltà del mercato, queste aziende sono pronte a considerare la borsa come un’opzione strategica per crescere.
Il programma Ipoready mira a far acquisire alle imprese consapevolezza sugli strumenti e le opportunità offerte dalla quotazione. Barbara Lunghi, responsabile dei mercati primari azionari di Borsa Italiana (Gruppo Euronext), sottolinea che le aziende selezionate condividono una forte attitudine alla crescita e una volontà di innovare, mirando a guidare i propri settori con un forte impegno verso la sostenibilità.
Le aziende selezionate provengono da settori diversi, tra cui beni di consumo, manifatturiero, tecnologia e energia. Tra le più grandi c’è Irca Group, che esporta prodotti alimentari in oltre cento Paesi, ma ci sono anche Riso Gallo, Legami e Blazè. In totale, queste aziende registrano un fatturato aggregato di circa 3 miliardi di euro.
Il programma prevede quattro workshop per i responsabili finanziari e amministrativi delle società, trattando temi come la roadmap di preparazione al mercato, la redazione del business plan e gli aspetti normativi e di governance. Questi incontri saranno guidati da esperti del settore finanziario e da imprese già quotate.
Anche se l’anno scorso il numero di IPO è diminuito rispetto ai numeri degli anni precedenti, i programmi di incentivazione come il Bonus IPO e il Fondo nazionale strategico continuano a supportare le aziende italiane, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, ad avvicinarsi alla Borsa. Lunghi conclude che la quotazione in borsa non solo consente una crescita più sostenibile, ma crea anche valore per investitori e territorio, sostenendo l’economia nazionale.