Lo smart working riduce il pendolarismo al Nord

Lo smart working giovedì e venerdì riduce il traffico e migliora la sostenibilità nelle città del Nord Italia.

Lo smart working sta trasformando il pendolarismo nelle regioni del Nord Italia, con un impatto significativo sul traffico e sull’organizzazione del lavoro, soprattutto il giovedì e il venerdì. Questi sono i giorni preferiti da lavoratori e aziende per adottare il lavoro da remoto, come rilevato da una ricerca del Centro Studi di Assolombarda in collaborazione con Zucchetti. Lo studio ha analizzato i dati amministrativi di circa 900mila lavoratori di quasi 15mila aziende, distribuiti principalmente nel Nord Italia fino all’Emilia Romagna. Il 40% dei soggetti coinvolti risiede nelle province di Milano, Monza, Lodi e Pavia.

Il venerdì risulta il giorno più popolare per lo smart working, con il 24% delle ore remote, seguito dal giovedì (20,1%) e dal lunedì (19,1%). Il martedì è invece il giorno meno utilizzato per questa modalità, con solo il 17,9%. Questa distribuzione settimanale offre opportunità per migliorare la gestione della mobilità urbana e del trasporto pubblico locale, soprattutto in un momento in cui le città affrontano sfide come la carenza di autisti e l’inquinamento.

Un altro dato significativo riguarda l’adozione generazionale dello smart working. Mentre i millennial (nati prima del 1996) sono tra i maggiori utilizzatori, la percentuale scende al 4% tra i lavoratori della Generazione Z, spesso impegnati in attività che richiedono presenza fisica o in fase di inserimento aziendale.

Milano si conferma la capitale dello smart working, con una media del 16,7% dei lavoratori che operano in modalità ibrida, rispetto al 13,3% del Nord Italia e al 12% stimato a livello nazionale. Nelle grandi aziende tecnologicamente avanzate e nelle multinazionali, lo smart working è ancora più diffuso, con percentuali elevate soprattutto nelle province di Milano, Monza, Lodi e Pavia.

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