Il progetto InnoNDA punta a ridurre il contenuto alcolico del Nero d’Avola, senza compromettere il gusto distintivo del vino siciliano.
Ridurre il contenuto alcolico dei vini siciliani, e in particolare del Nero d’Avola, è l’obiettivo principale del progetto InnoNDA, promosso da Assovini Sicilia e dall’Università di Milano. Questo vino, simbolo della vitivinicoltura siciliana, rappresenta non solo un’eccellenza locale ma anche un’identità culturale dell’isola. Il progetto, supportato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura e dall’Irvo, si pone l’ambizioso traguardo di produrre vini a ridotto contenuto alcolico senza compromettere l’intensità aromatica e il gusto distintivo del Nero d’Avola.
Lilly Fazio, vicepresidente di Assovini Sicilia, sottolinea come i cambiamenti climatici e le aspettative di consumatori e autorità abbiano reso necessario investire in ricerca e innovazione. Secondo lei, «investire nella scienza è essenziale per affrontare le sfide globali e garantire un futuro sostenibile alle nuove generazioni».
Il progetto, avviato nel 2023, ha esplorato diverse tecniche per ridurre il contenuto alcolico, come osmosi ed evaporazione. L’enologo Marco Parisi spiega che queste tecniche hanno permesso di ottenere vini con gradazioni alcoliche ridotte dal 14% al 12%, 10% e persino 8%, offrendo diverse opzioni di produzione. Tuttavia, l’aspetto normativo resta cruciale, poiché sarà necessario adattare queste nuove produzioni ai disciplinari delle denominazioni siciliane.
Un altro aspetto innovativo del progetto è l’uso di anfore di terracotta per la macerazione e l’affinamento del vino. Vini sperimentali sono stati prodotti in anfore di diversa porosità e con tempi di macerazione variabili, per studiarne l’impatto sull’evoluzione del prodotto. Inoltre, si stanno sperimentando ceppi di lievito, sia Saccharomyces che non-Saccharomyces, per ottenere una naturale riduzione del grado alcolico.
Infine, la ricerca si concentra anche sulla caratterizzazione chimica e microbiologica dell’uva Nero d’Avola, raccolta in vigneti di diversa età e condizioni climatiche. Leonardo La Corte, enologo e Innovation Broker, sottolinea come questo progetto dia al Nero d’Avola una nuova identità, valorizzandolo ulteriormente come simbolo del Made in Sicily nel mondo.