Partecipazione lavoratori nei cda: verso un modello volontario

Via libera alla legge sulla partecipazione dei lavoratori: incentivi fiscali, maggiore flessibilità e nuovi modelli gestionali.

Le commissioni Lavoro e Finanze della Camera hanno dato il via libera alla proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati delle imprese. Nonostante l’opposizione dei partiti di minoranza, le commissioni hanno approvato il mandato ai relatori Lorenzo Malagola (FdI) e Laura Cavandoli (Lega) per presentare il testo in Aula, dove sarà discusso lunedì 27 gennaio.

Tra le principali novità del testo, spicca lo stop alla partecipazione dei lavoratori in banche e istituti di credito. Inoltre, per il 2024, i dividendi attribuiti ai lavoratori come sostituzione dei premi di risultato fino a 1.500 euro annui saranno esenti al 50% dalle imposte sui redditi.

Cambiamenti rilevanti sono stati introdotti rispetto alla versione iniziale del testo. Per esempio, non sarà più obbligatorio per le società a partecipazione pubblica includere nei consigli almeno un rappresentante dei lavoratori. Un emendamento approvato nei giorni scorsi, proposto da Tiziana Nisini (Lega), ha ridefinito l’articolo 3, rendendo la rappresentanza dei lavoratori nei consigli di sorveglianza subordinata ai contratti collettivi. Nella versione originaria dell’articolo, questa rappresentanza sembrava garantita automaticamente, ma tale previsione è stata eliminata.

Dal punto di vista politico, il presidente della commissione Lavoro, Walter Rizzetto, ha definito il risultato come «importantissimo». Anche Renato Brunetta, presidente del Cnel, ha commentato favorevolmente, sottolineando che è necessario aggiornare gli strumenti legislativi per adeguarsi alle sfide del nuovo secolo, con la “partecipazione” come parola chiave. Tuttavia, le opposizioni criticano il testo, sostenendo che le modifiche hanno stravolto la proposta originaria della Cisl. Al contrario, la maggioranza, guidata da Forza Italia, difende il principio della partecipazione volontaria per il bene delle imprese, come dichiarato dal ministro Antonio Tajani.

Confindustria ha appoggiato il progetto, a condizione che venga rispettata la natura volontaria dei modelli partecipativi duali. Secondo Maurizio Marchesini, vice presidente per il Lavoro e le Relazioni industriali, è fondamentale eliminare qualsiasi automatismo contrattuale e lasciare ai contratti collettivi la definizione delle modalità di partecipazione. Marchesini ha infine sottolineato che gli obblighi di consultazione e informazione dei lavoratori devono essere regolati attraverso le direttive europee già integrate nell’ordinamento italiano.

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