Superati 18.900 contratti di produttività nel 2024, coinvolti oltre 5 milioni di lavoratori con premi medi di 1.509 euro.
La diffusione dei premi di produttività continua a crescere, segnando un nuovo record nel 2024. I contratti attivi e depositati hanno raggiunto quota 18.963, con un aumento del 14,5% rispetto al 2023, beneficiando oltre 5 milioni di lavoratori (5.113.763) con un premio medio annuo di 1.509,10 euro.
Secondo il report del Ministero del Lavoro aggiornato al 16 dicembre 2024, i contratti aziendali rappresentano la maggioranza (15.537), mentre quelli territoriali (3.426), pur essendo meno numerosi, hanno registrato un incremento significativo (+26%), coinvolgendo soprattutto le piccole imprese. In media, i premi per i contratti aziendali sono più alti (1.719,62 euro) rispetto a quelli territoriali (735,39 euro).
Le agevolazioni fiscali sui premi hanno favorito questa crescita. Fino al 31 dicembre 2024, l’imposta sostitutiva sui premi è stata mantenuta al 5%, dimezzata rispetto al passato. La Manovra 2025 conferma questa aliquota ridotta per il periodo 2025-2027, con limiti di reddito agevolato fissati a 3.000 euro (o 4.000 euro per imprese con un coinvolgimento diretto dei lavoratori).
Tra gli obiettivi dei contratti depositati, spiccano produttività (15.316), redditività (12.041) e qualità (9.525). Inoltre, cresce il numero di accordi che includono welfare aziendale (11.418) e piani di partecipazione (1.721). Tuttavia, la distribuzione geografica dei contratti evidenzia forti squilibri territoriali: il 74% riguarda il Nord, il 17% il Centro e solo il 9% il Sud.
La maggior parte dei contratti interessa imprese con meno di 50 dipendenti (48%), seguite da quelle con oltre 100 dipendenti (37%). Per settori, prevalgono i Servizi (61%), seguiti da Industria (38%) e Agricoltura (1%).
Infine, la contrattazione di prossimità, prevista dall’art. 8 del Dl 138/2011, registra 3.056 contratti attivi. Si concentra soprattutto al Sud (46%), con Campania e Puglia in evidenza, mentre al Nord spiccano Lombardia e Veneto. I Servizi dominano anche in questo ambito (62% dei contratti).