Prestiti in crescita per le famiglie, calo per le imprese

Aumentano i prestiti alle famiglie in 13 regioni, calano quelli alle imprese. Segnali di rialzo nei tassi di mercato.

I prestiti alle famiglie italiane sono tornati a crescere alla fine di settembre in gran parte del Paese, secondo un’analisi dell’Abi. Questo trend positivo, legato all’aumento dei mutui, riflette sia la ripresa del mercato immobiliare sia una riduzione progressiva dei tassi d’interesse. Su 13 regioni, i prestiti alle famiglie sono aumentati con variazioni tra il +0,1% e il +1,5% in Puglia, portando a un incremento medio dello 0,4% a livello nazionale. Nelle macroaree, il Nord registra un +0,3%, il Centro un +0,2% e il Sud un +1%. Tuttavia, alcune regioni come le Marche (-1,4%) e la Campania (-1,1%) hanno mostrato una riduzione significativa.

Il credito alle imprese, invece, è in netto calo, con una flessione media del 2,8%, senza differenze rilevanti tra Nord, Centro e Sud. Alcune regioni, come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, hanno subito contrazioni più marcate (-7,4% e -7,7%). Questo andamento potrebbe essere correlato alla scelta delle imprese di utilizzare la liquidità disponibile nei depositi, in un contesto di tassi d’interesse ancora elevati. Ad esempio, in Veneto i depositi totali sono scesi dello 0,7%, mentre in Emilia Romagna il calo è stato dell’1,4%. Fenomeni simili si sono osservati in Toscana (-1,8%) e Liguria (-2,7%).

In alcune regioni, tuttavia, i depositi sono aumentati, come in Lombardia (+1,2%) e nel Lazio (+3,2%). I depositi delle famiglie hanno invece registrato un segno negativo in 10 regioni, ma sono aumentati in buona parte del Centro-Sud, evidenziando un’Italia a due velocità.

Per quanto riguarda i crediti deteriorati (Npl), il Sud continua a mostrare percentuali più alte, con valori tra il 3% e il 4%, mentre il Centro-Nord si attesta tra l’1% e il 2%. Tuttavia, la differenza tra le due aree si sta riducendo.

Secondo Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, le famiglie hanno approfittato di tassi fissi convenienti e di prezzi immobiliari ancora contenuti. Ma attenzione ai segnali recenti: i tassi di mercato, invece di scendere, stanno riprendendo a salire, con l’Euribor e l’Irs in aumento tra dicembre e gennaio, segnalando possibili difficoltà future per il credito.

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