Priolo e Ragusa: incertezza sulla riconversione Eni

Avanzamenti nei piani Eni per Priolo e Ragusa, ma servono garanzie su lavoro, tempi e investimenti per l’indotto.

Un quadro ancora incerto ma con primi passi avanti: è questa la sintesi dell’ultimo incontro sul “tavolo Versalis (Eni)” presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), a soli dieci giorni dal precedente appuntamento. Eni ha fornito ulteriori dettagli sui piani di riconversione industriale per i siti siciliani di Priolo e Ragusa, ma il percorso si prospetta lungo e complesso.

Eni ha annunciato il completamento dello studio di pre-fattibilità per la conversione dell’impianto di cracking di Priolo in una bioraffineria. L’impianto resterà attivo fino al 2025, con il fermo macchine e l’inizio del processo di riconversione previsti tra fine 2025 e inizio 2026. Nel comunicato del ministero si sottolineano le soluzioni presentate da Eni per garantire la tutela occupazionale sia per i lavoratori diretti che per l’indotto. Tuttavia, i sindacati hanno chiesto maggiori dettagli, in particolare un cronoprogramma dettagliato per monitorare l’impatto sui livelli occupazionali e sull’economia locale.

La Cgil esprime forti dubbi sul futuro della chimica di base in Italia, sottolineando che con la chiusura dei siti di Priolo e Ragusa si rischia di compromettere non solo l’indotto siciliano ma anche impianti strategici come quelli di Ferrara, Ravenna e Mantova. Inoltre, lamenta la mancanza di progetti concreti e tempistiche chiare per la riconversione. La Cgil critica il governo per l’approvazione del piano Eni senza una valutazione approfondita delle ricadute sul settore.

Eni ha proposto diverse iniziative per Ragusa, tra cui un centro di ricerca sul riciclo e un “bio e Agri Hub”, ma i dettagli sulle tempistiche e sull’occupazione restano vaghi.

Anche la Cisl ha chiesto maggiore trasparenza, proponendo un protocollo con garanzie istituzionali che includa risorse adeguate e piani concreti per sostenere lavoratori e imprese dell’indotto. Pur riconoscendo i progressi di Eni, il sindacato sottolinea che i tempi di attuazione sono lunghi e le garanzie insufficienti.

More articles