Soluzioni innovative per l’emergenza idrica in Sicilia

Desalinizzazione e fitodepurazione per salvare la filiera agrumicola siciliana. Richiesti interventi urgenti al Ministero.

Il distretto degli agrumi di Sicilia affronta l’emergenza idrica che quest’anno ha messo in crisi l’isola con due iniziative innovative: la desalinizzazione delle acque di falda e la fitodepurazione delle acque reflue. Entrambi i progetti sono stati presentati al Ministero dell’Agricoltura durante un convegno sull’agrumicoltura. L’obiettivo è testare un impianto portatile di desalinizzazione in diversi areali agrumicoli e valutare l’efficacia della fitodepurazione grazie allo studio delle realtà che già utilizzano questa tecnica. Questi progetti nascono dalla collaborazione tra il distretto agrumicolo, il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Catania e Coca-Cola.

Federica Argentati, presidente del Distretto produttivo agrumi di Sicilia, ha sottolineato che la sperimentazione è fondamentale per aiutare la filiera a trovare soluzioni sostenibili e innovative, rispettando le esigenze di ogni zona. Tuttavia, l’emergenza idrica ha avuto un impatto significativo sul raccolto di arance di Sicilia IGP, che inizierà a fine dicembre con una stima di calo della produzione del 12%. Secondo Gerardo Diana, presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, questo risultato è quasi «eroico» vista la siccità e la mancanza di acqua dai consorzi di bonifica. Gli agricoltori hanno dovuto ricorrere a pozzi e laghi, affrontando costi elevati e facendo scelte difficili su quali terreni irrigare, abbandonando le piante più vecchie.

Per garantire la sostenibilità futura, i produttori si stanno organizzando con bandi per laghetti e pozzi, ma sottolineano la necessità di interventi immediati e liquidità. Diana evidenzia che finché non saranno operativi i sistemi di desalinizzazione e i collegamenti tra le dighe, l’agricoltura siciliana continuerà a lottare contro le difficoltà. I produttori chiedono al Ministero il blocco delle cartelle esattoriali per il 2024 e maggiore operatività del fondo mutualistico Agricat per i danni climatici. È stato anche stilato un documento congiunto con il consorzio dell’Arancia di Ribera DOP per portare queste richieste al governo.

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