Starlink, unità di SpaceX, avvia progetti in Italia per portare banda ultralarga satellitare nelle aree più difficili da connettere.
Starlink si prepara a portare la banda ultralarga satellitare nelle aree remote italiane, partendo dalla Lombardia. Nei prossimi giorni sarà pubblicato un bando pubblico regionale per testare l’integrazione delle reti satellitari con quelle terrestri, iniziativa sostenuta dalla Regione Lombardia e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale (Ditd), con finanziamenti rispettivamente di 1,5 milioni e 5 milioni di euro.
Il progetto di Starlink, unità di SpaceX di Elon Musk, è inserito in un contesto più ampio che include anche un contratto da 1,5 miliardi di euro in fase di valutazione da parte della Difesa italiana. Parallelamente, il Ditd e la Regione mirano a colmare il divario digitale nelle zone difficilmente raggiungibili da infrastrutture tradizionali. L’uso di Starlink, insieme ad altri operatori satellitari, rappresenta una soluzione complementare alla fibra ottica, già considerata in prospettiva per coprire i numeri civici esclusi dal programma Italia a 1 Giga finanziato dal Pnrr.
A livello militare e strategico, il governo italiano sta esaminando il potenziale di Starlink attraverso il Ddl sulla Space Economy, attualmente in discussione alla Camera. Questo disegno di legge prevede la creazione di una riserva nazionale di capacità trasmissiva satellitare, utilizzando costellazioni in orbita bassa, media e geostazionaria gestite da soggetti appartenenti alla UE o all’Alleanza Atlantica.
La sicurezza della rete Starlink è stata sottolineata da Andrea Stroppa, referente italiano di Musk, che ha evidenziato come i satelliti a bassa orbita siano meno vulnerabili rispetto ai cavi terrestri, spesso soggetti a sabotaggi.
Nonostante l’interesse crescente, gli operatori tradizionali del settore delle telecomunicazioni osservano con cautela. Considerano la tecnologia satellitare utile per le aree isolate ma non equivalente alla fibra in termini di prestazioni. Tuttavia, il mercato evolve rapidamente, come dimostrato dai progetti di distribuzione diretta ai dispositivi mobili avviati in Svizzera e Ucraina.