Il Governo taglia 4,6 miliardi al Fondo Automotive. Sindacati e imprese in allarme: a rischio migliaia di posti di lavoro e innovazione.
In un periodo di crisi profonda per il settore automotive in Italia e in Europa, emerge un nuovo problema legato al Fondo per l’Automotive. Secondo Anfia, l’Associazione delle imprese della filiera dell’auto, il Governo avrebbe tagliato 4,6 miliardi di euro dal fondo, destinati a sostenere la riconversione del settore verso un futuro più sostenibile. Questo taglio, afferma Anfia, è un colpo inatteso che rischia di compromettere i progressi ottenuti in collaborazione con il Tavolo Sviluppo Automotive, a cui hanno partecipato associazioni di settore, parti sociali e regioni.
Alla denuncia di Anfia si sono uniti anche i sindacati Fim, Fiom e Uilm, che sottolineano quanto sia essenziale un forte supporto per affrontare la crisi e favorire l’innovazione tecnologica del comparto. I sindacati ricordano, inoltre, che oltre 20.000 lavoratori hanno partecipato allo sciopero nazionale e alla manifestazione a Roma del 18 ottobre per chiedere sostegno. La mancanza di risposta da parte del Governo preoccupa profondamente, poiché mette a rischio la sicurezza occupazionale di migliaia di famiglie.
Il settore dell’auto è fondamentale per il Paese: rappresenta 270.000 posti di lavoro diretti e genera un fatturato di oltre 100 miliardi di euro. Anfia sottolinea che l’automotive è l’unico settore obbligato a una rapida trasformazione a favore della sostenibilità. Per tale motivo, l’associazione presenterà a breve i dati dell’Osservatorio nazionale sulla componentistica auto insieme alla Camera di Commercio di Torino, nel tentativo di portare alla luce le difficoltà e le esigenze di una filiera così strategica.