Trasporto merci Sardegna: i rincari marittimi colpiscono le imprese

Dal 2024 trasporto merci via mare più caro per la Sardegna. Aumenti fino a 300€ a tratta, impatti su imprese e cittadini.

Rincari in arrivo per il trasporto merci marittimo tra la Penisola e le isole maggiori, con la Sardegna particolarmente colpita. Secondo il deputato e vicepresidente della Commissione parlamentare per il contrasto agli svantaggi dell’insularità, Silvio Lai, e il segretario della Filt Trasporti Sardegna, i costi aggiuntivi per l’isola potrebbero superare i 100 milioni di euro. Il motivo principale è legato alla direttiva europea, che dal 2024 impone alle compagnie di navigazione il pagamento delle emissioni di CO2 prodotte dal trasporto marittimo.

La normativa, introdotta 21 anni fa e aggiornata nel 2015 con la direttiva 757, ha richiesto un monitoraggio delle emissioni di anidride carbonica generate dalle navi. Nel Nord Europa, molte compagnie hanno modernizzato le proprie flotte con sistemi di propulsione più ecologici, spesso finanziati con risorse comunitarie. Tuttavia, in Italia, le compagnie che non hanno effettuato questi adeguamenti stanno ora cercando di trasferire i costi di tali ritardi ai cittadini e alle piccole imprese di trasporto.

Lai evidenzia come questa situazione sia particolarmente penalizzante per le isole, che non hanno alternative valide al trasporto marittimo. Un camion in viaggio da e per la Sardegna potrebbe vedere aumentare i costi di trasporto di 200 euro nel 2025 e 300 euro nel 2026. Questo aggravio ricadrà inevitabilmente sul prezzo finale delle merci, sia quelle prodotte localmente sia quelle importate, rendendo i prodotti sardi meno competitivi sul mercato nazionale.

Anche Arnaldo Boeddu, segretario della Filt Sardegna, denuncia la gravità della situazione. Gli aumenti stimati arrivano fino a 7-9 euro al metro lineare, e considerando che il 95% delle merci sarde viaggia via mare, le ricadute economiche saranno devastanti. I cittadini e i lavoratori del settore saranno, come sempre, i più colpiti.

Boeddu richiama l’attenzione del Governo nazionale affinché intervenga prontamente sia sugli armatori sia presso la Commissione Europea. Il rischio è che questa ennesima ingiustizia aumenti ulteriormente il divario economico e sociale tra la Sardegna e il resto d’Italia.

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