Vendita ex Ilva: Jindal e Baku Steel in lizza

Scadono il 10 gennaio le offerte per la vendita dell’ex Ilva, con Jindal e Baku Steel in pole position.

Il conto alla rovescia per la vendita dell’ex Ilva è ufficialmente iniziato. Entro il 10 gennaio, a un minuto dopo la mezzanotte, si saprà chi avrà presentato una proposta di acquisto per Acciaierie d’Italia. Tra i potenziali acquirenti, spiccano i nomi di Jindal Steel International (JSI) e Baku Steel, protagonisti di un possibile “derby asiatico”. Tuttavia, non è escluso che al fotofinish possano inserirsi altre realtà, come i nordamericani di Stelco o gli ucraini di Metinvest.

Nel frattempo, i tre commissari di Acciaierie d’Italia – Giovanni Fiori, Giancarlo Quaranta e Davide Tabarelli – stanno lavorando per la stabilizzazione produttiva. Due altiforni su tre sono attualmente operativi (1 e 4), mentre si prevede il riavvio del secondo nel 2024, con l’obiettivo di avere tre altiforni funzionanti entro il primo trimestre del 2026. Inoltre, sono in corso interventi per la manutenzione dei crogioli degli altiforni 1 e 2, finalizzati a migliorare la sicurezza e l’efficienza produttiva, in attesa dell’arrivo di due forni elettrici previsti per il 2027, che rappresenteranno il fulcro della nuova acciaieria decarbonizzata.

L’aspetto finanziario rimane il nodo cruciale. I volumi produttivi, stimati in circa 2 milioni di tonnellate per il 2024, sono ben al di sotto delle potenzialità dell’impianto di Taranto, limitando i ricavi dell’azienda. Finora, Acciaierie si è sostenuta grazie a una combinazione di finanziamenti pubblici e prestiti, tra cui un prestito ponte da 420 milioni del Mef e un finanziamento da Morgan Stanley di 250 milioni, di cui però sono stati anticipati solo 80 milioni. Questa precarietà finanziaria ha generato ritardi nei pagamenti delle fatture e tensioni con l’indotto.

Il futuro di Acciaierie d’Italia punta su innovazione e sostenibilità, con la costruzione di un impianto per il preridotto di ferro finanziato con un miliardo di euro. Questo alimenterà i futuri forni elettrici, consentendo all’azienda di mantenere una presenza competitiva in settori strategici come l’automotive. Tuttavia, il cammino per il rilancio è ancora pieno di sfide, soprattutto sul fronte economico e produttivo.

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