Gli investimenti in Italia superano 1,1 miliardi nel 2024, ma restano lontani dai livelli europei. Serve più attrattività e innovazione.
Il mercato del Venture Capital in Italia mostra segnali di crescita nel 2024, pur confrontandosi con un contesto internazionale in rallentamento. Secondo l’EY Venture Capital Barometer, presentato il 15 gennaio, gli investimenti in Italia hanno raggiunto 1,1 miliardi di euro attraverso 292 round chiusi, con un incremento del 7,5% rispetto al 2023 e un aumento dell’11% nel numero di operazioni. Tuttavia, il valore medio degli investimenti è rimasto stabile, attestandosi a 3,9 milioni di euro per round. I settori principali per valore investito includono Health & Life Science, Software & Digital Services, Technology & IoT, Fintech, ed Energy & Recycling. Tra i maggiori round del 2024 spiccano Bending Spoons (143 milioni di euro) e Medical Microinstruments (101 milioni di euro).
Secondo Marco Daviddi, Strategy and Transactions Markets Leader Europe West di EY, il mercato italiano è riuscito a stabilizzarsi sopra il miliardo di euro nonostante le difficoltà economiche del Paese. Tuttavia, mancano ancora le condizioni per una crescita esponenziale. In particolare, gli investimenti italiani rappresentano appena lo 0,06% del PIL, una quota ben inferiore rispetto a Germania (0,20%), Francia (0,26%) e Spagna (0,12%).
Il confronto con l’Europa evidenzia ulteriormente i limiti del mercato italiano. Nel Regno Unito, nonostante un calo del 18%, si sono registrati 1.213 operazioni per 12,8 miliardi di euro, mentre in Francia si contano 541 operazioni per 4,4 miliardi di euro. La Germania, invece, è cresciuta con 905 operazioni per 4 miliardi di euro. Gianluca Galgano, leader Startup and Venture Capital di EY, sottolinea che l’Italia soffre di una scarsa attrattività per gli investitori, spingendo molte aziende italiane di successo a spostarsi all’estero, soprattutto nel Regno Unito.
Sul fronte normativo, l’approvazione del nuovo Start Up Act nel dicembre 2024 rappresenta un passo avanti, offrendo un quadro più chiaro e incentivi fiscali migliorati per stimolare gli investimenti. Si attende anche una ripresa dell’attività di Venture Capital da parte della Cassa Depositi e Prestiti. Tuttavia, l’Italia manca ancora di un solido sistema di corporate Venture Capital, complice un tessuto imprenditoriale frammentato.
Un altro problema critico è la diminuzione del numero di start up e scale up, legata alla fuga di giovani talenti e alla scarsa capacità di attrarre professionisti dall’estero. Per costruire un ecosistema competitivo, l’Italia deve riuscire a trattenere i propri giovani, stimolando la nascita di nuove imprese che possano trasformarsi in unicorni.